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Immagine del redattoreMax Paparella

Il compressore VCA, dai suoni percussivi al mix-buss.

Aggiornamento: 27 lug 2019


La caratteristica principale dei compressori VCA, è quella di offrire i tempi di inviluppo più veloci ed i più alti livelli di riduzione di guadagno, rispetto a qualsiasi altra tipologia di compressori. Nei compressori VCA (acronimo inglese di voltage–controlled amplifier), la compressione del segnale avviene tramite circuiti elettronici a transistor, controllati in tensione (come suggerisce il nome), realizzati la maggior parte delle volte in circuiti integrati. Sono tra i tipi di compressori più diffusi, perché molto flessibili, più fedeli e con banda più ampia, possono conferire una particolare colorazione al suono.

Come per molti altri prodotti utilizzati in registrazione o in mix, la qualità di un compressore VCA varia ampiamente in relazione al suo prezzo.

Molto popolare è il suo utilizzo sul mix-buss, da qui il nome spesso utilizzato di "Buss Compressor", che, nella maggioranza dei casi è appunto un compressore VCA. Hanno generalmente la funzione di "glue" (letteralmente in italiano di "incollare" i suoni all'interno di un mix e di renderlo quindi più coeso e compatto).

Vale la pena ricordare l'uso frequente di classici compressori VCA a stato solido (solid-state), utilizzati sui gruppi principali di un mix (drums e percussioni per la maggiore) o sul mix-buss, quali il : Neve 33609, SSL G-series, API 2500 e Focusrite Red 3 (e, naturalmente, tutti i cloni che sono usciti negli anni successivi).


API 2500

SSL G-series

Neve 33609

Nelle foto, in ordine dall'alto, il compressore stereo API 2500, il cui utilizzo è apprezzato anche in mastering e particolarmente adatto alla musica rock. A seguire l'SSL G-series, un classico, il cui suono ed utilizzo lo possiamo trovare spesso in molti dischi rock, ma anche in musica elettronica. Infine, il Neve 33609, in una riedizione più moderna, particolarmente usato ed apprezzato in generi acustici e pop, è caratterizzato da un suono cremoso sulle medie frequenze grazie ai trasformatori impiegati.

Altro classico, ampiamente considerato come uno dei compressori VCA più belli e mai costruiti nella storia, il DBX160 (introdotto nel 1971). Esso, è particolarmente celebre per l'esaltazione dei transienti nei suoni percussivi. A volte, è conosciuto anche con il nome di "160 VU" in riferimento all'enorme VU meter posto sul pannello frontale. Il DBX160 è un insolito modello di VCA, poichè esso mostra una non linearità nel segnale, distinguibile.

Questo, lo rende un compressore unico nel suo genere, unito alla sua semplicità d'uso interamente racchiusa tutta nel pannello frontale. I controlli sono posizionati in soli tre quadranti : uno per la soglia, uno per il rapporto di compressione ed uno come guadagno di uscita. E' un compressore VCA hard-knee, quindi non esattamente flessibile o versatile come gli altri VCA elencati in precedenza, ma in contesti di musica elettronica, come il controllo di casse, snare, claps ed alcuni bassi (reali ed elettronici) risulta essere la prima scelta (basti pensare al suo utilizzo con le drum machine tipo Roland TR-808 ad esempio).

Il suono che si può ottenere con questo tipo di compressore è caldo e granuloso, fortemente punchy, ideale per rafforzare intelligibilità e presenza. Il suo utilizzo lo rende quindi più adatto a tracce individuali, in quanto su un intero mix o su segnali particolarmente complessi, risulterebbe troppo aggressivo e poco gestibile. DBX nel corso degli anni successivi al modello 160, ha prodotto numerosi modelli con nomi simili (il 160X, 160XT, 160SL, 160A, ecc...) e tutti con un suono leggermente diverso. Il DBX161 è praticamente identico al 160, ma ha ingressi ed uscite sbilanciate.

Nella foto, un DBX160 versione mono.


DBX160

Da ricordare, un altro compressore VCA alquanto recente (se paragonato ai classici), l'Empirical Labs Stereo Distressor, i cui parametri, nonostante vengano gestiti digitalmente, è a tutti gli effetti un compressore analogico VCA, a stato solido e con amplificatori operazionali (Op-Amp). Ciò permette il passaggio tra i diversi metodi di compressione, conferendogli grandi doti di versatilità, sia in registrazione che in mix. Oggi sono disponibili due versioni del Distressor : la versione standard e la versione inglese (EL8-X). Delle due versioni, la versione britannica (EL8-X), produce un tono molto più naturale e caldo, rappresentando la scelta preferita di molti musicisti e produttori dance e rock.

Nella foto, due Empirical Labs Distressor EL8-X linkati per utilizzo su materiale audio stereo.


Empirical Labs Distressor EL8-X

Il mercato dell'audio, offre una vasta scelta di modelli appena nati, oppure già consolidati e apprezzati da musicisti e fonici. In formato rack 19" oppure nelle versioni per Lunchbox API 500, troviamo una vasta gamma di prodotti davvero appetibili, anche per la presenza di determinate funzioni aggiuntive, fino ad oggi appannaggio di outboard ben più costosi. Quindi potremmo avere compressori VCA equipaggiati di funzioni mid-side, high pass filter selezionabile (per non comprimere un certo range di basse frequenze), compressione parallela interna attivabile e molto altro.

Ciò che non cambierà sarà il loro principio di funzionamento e lo scopo per il quale sono stati progettati : comprimere e contenere un segnale audio! (to be continued...)

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