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Il compressore Vari-MU, il ritorno alle origini, con il suono valvolare.


I primi compressori realizzati ed apparsi sul mercato dell'audio, sono stati quelli valvolari e denominati "Vari-MU". Il termine Vari-Mu, si riferisce al modo in cui, il rapporto di compressione varia dinamicamente in risposta al livello del segnale. Il risultato è una forma unica di compressione soft-knee, che risponde in modo diverso a seconda del tipo di segnale che viene alimentato in esso. Il compressore Vari-MU, utilizza le valvole nel circuito, per il controllo del gain e non ha un controllo di rapporto di compressione (ratio) regolabile.

La ratio, viene aumentata in proporzione alla quantità del segnale in ingresso, quando supera la soglia impostata (threshold). In altre parole, più il livello oltrepassa la soglia più il rapporto di compressione aumenta.

I compressori Vari-Mu, non sono particolarmente adatti su sorgenti sonore con transienti molto veloci. Questo, anche nel caso in cui, impostassimo valori di attacco più veloci.

Le valvole termoioniche usate in questi tipi di compressori, esauriscono la loro gamma dinamica in tempi relativamente brevi, quindi, è molto difficile ottenere più di 15-20 dB di riduzione di gain. Ciò nonostante, i compressori Vari-MU sono noti per la loro caratteristica di conferire al suono, eleganza e calore. Possono lavorare magicamente sui bassi e su interi mix (si può ottenere un effetto pumping particolarmente piacevole, sia su generi rock che dance).

Il Retro Sta-Level (attualmente in commercio) nella foto sottostante, è una ricreazione del leggendario 1956 Gates Sta-Level, che caratterizzò il suono delle hit discografiche nelle radio, all'inizio degli anni '60. Ora, questi compressori dal suono eccellente ed estremamente musicale, hanno trovato il loro utilizzo in molti successi discografici di oggi. Il Retro Sta-Level, migliora l'originale aggiungendo nuove funzioni, con sei impostazioni dei tempi di rilascio (recovery time) e tre diverse modalità di funzionamento (mode). Il single-mode è indicato per le tracce di basso, double-mode è perfetto per la maggior parte di sorgenti sonore, mentre la triple-mode permette di contenere i transienti più veloci pur mantenendo una grande musicalità. Queste nuove regolazioni, offrono una maggiore flessibilità, per trovare un più ampio campo di utilizzo, rispetto all'originale.


Retro Sta-Level

Il Fairchild stereo 670, è senza dubbio il compressore più costoso (e pesante, oltre ai 30 Kg) al mondo. E' considerato come il re indiscusso dei compressori Vari - Mu, il circuito dell'unità dispone di 20 valvole e può essere utilizzato, sia in modalità dual mono che stereo. Le diverse posizioni per i parametri del rilascio e la soglia variabile, lo rendono versatile per un'ampia gamma di applicazioni. In particolare risulta uno strumento pregiato per conferire ad un mix stereo quel suono setoso, cremoso e denso, spesso ricercato ed ottenibile, in questo caso, attraverso non solo la compressione, ma anche e soprattutto, dalla circuitazione interamente valvolare.

Lo svantaggio evidente, di possedere una di queste macchine da sogno molto rare, è la scarsa reperibilità delle valvole a coppie corrispondenti (matchate) fra loro ed ai costi di manutenzione periodici (dovuti all'età). Le poche rare unità rimaste, sul mercato dell'usato, vengono vendute per cifre generalmente superiori ai € 30.000!

Esistono alcuni piccoli costruttori di outboard (per lo più esoterico), che propongono delle ricreazioni fedeli dell'originale, ma comunque destinati solo a pochi fortunati, con cifre che superano tranquillamente i € 45.000.

Sul fronte software, esistono plugins, che tentano di ricreare il comportamento ed il suono dell'hardware a cifre abbordabili, come Universal Audio, Waves ed IK Multimedia. Qualcuno potrebbe sostenere ed obiettare che nessuna delle emulazioni software potrà suonare esattamente come l'unità hardware originale, ma con una tale differenza di prezzo i risultati ottenuti sono da ritenersi più che apprezzabili.


Fairchild 670

Non ci sono molti compressori che possono essere comparati al leggendario Fairchild 670, ma il Manley Variable-Mu può essere considerato come una valida alternativa di qualità e classe. La sua rapida diffusione presso studi di mastering e studi di registrazione di alto livello attorno al mondo, (esistono versioni specifiche con controlli a step, side-chain, HP filter selezionabile, mid-side), lo hanno reso un vero e proprio "classico moderno". La qualità costruttiva è impeccabile, esso dispone di quattro valvole e due trasformatori ingresso/uscita custom per canale ed ha la capacità di mantenere un'altissima qualità ad un mix, anche quando spinto al massimo. Il suo utilizzo principale è quello di legare gli elementi di un mix (effetto glue), mantenendo allo stesso tempo trasparenza, calore e dettaglio. Un classico uso in mix o in mastering, può essere quello di disporre una catena audio in serie, con in cascata due compressori : un compressore Vari - Mu seguito da un compressore VCA, per avere un maggiore controllo delle dinamiche.


Manley Variable MU

Thermionic Culture, è una società produttrice di outboard analogico interamente valvolare, situata in Inghilterra. La mente progettuale e designer è Vic Keary, che trae a volte ispirazione dal passato ma, i suoi prodotti, offrono decisamente un suono più contemporaneo (basso rumore e affidabilità delle macchine valvolari più attuali). Più recente del Manley Vari-Mu, da un certo punto di vista anche il Phoenix (compressore stereo vari-mu della Thermionic), sembra essere destinato a diventare un futuro classico.

Contenuto in 3 unità rack e da un look decisamente retrò/vintage, il suono che riesce ad imprimere ad una traccia è così descrivibile : grandioso, profondo, dinamico e con aria sulle alte frequenze. Alcune applicazioni tipiche includono voce, bassi e naturalmente il mix buss.

Un altro utilizzo particolarmente apprezzato, è quello di rendere più coeso il suono di cassa e basso, mantenendo definizione e presenza.

In modalità standby, può agire come semplice colorazione di un segnale, attraverso le sue valvole, conferendo al suono quel calore tipicamente valvolare.

E' un compressore Vari-Mu di carattere, ma allo stesso tempo di una classe ed eleganza che lo rendono una scelta molto valida anche in mastering (come possiamo vedere nell' immagine sottostante, il Phoenix Mastering Plus, dotato di extra specifici per l'uso in mastering).


Thermionic Phoenix

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