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Il compressore FET, non solo pumping musicale.


I compressori FET (acronimo dall'inglese di Field Effect Transistor), derivano il nome dalla tecnologia a transistor impiegata.

Il FET, è un particolare tipo di transistor, che è pilotato in tensione invece che in corrente ed ha, un valore di rumore più basso rispetto ad un normale transistor bipolare ed anche una maggiore stabilità termica. La compressione, si ottiene da un effetto di campo del transistor (FET) stesso, che è utilizzato come un resistore variabile.

Quindi, il FET, si comporta come un resistore, la cui resistenza è controllata dalla tensione applicata al suo gate. Maggiore è la tensione applicata al gate, minore sarà la resistenza tra drain e source. Come è facile intuire, ad incrementi significativi di tensione (e quindi di un input di segnale più alto), avremo valori di compressione più alte, viceversa, la compressione del segnale sarà più bassa. Di seguito uno schema di un circuito FET per maggiore comprensione.


Questi compressori, sono stati i primi, con tecnologia a transistor ad essere impiegati per emulare quelli a valvole. La caratteristica principale dei FET, è che essi forniscono un attacco ed un rilascio incredibilmente veloci, rendendoli una scelta eccellente per cassa e rullante, chitarre elettriche, voce e sintetizzatori lead.

A causa della gamma dinamica limitata, se vengono spinti eccessivamente, avranno la tendenza a generare un tipo di compressione comunemente conosciuta come "pumping", pur mantenendo un' ottima musicalità.

Per questo motivo, in alcune situazioni potrebbe risultare molto efficace ricercare questo tipo di effetto, addirittura anche su mix stereo. Solitamente, i compressori FET, rappresentano una scelta, con la quale, si vuole dare un maggiore carattere e distorsione armonica ad un particolare segnale o strumento in mix. Il loro uso creativo (con impostazioni più o meno aggressive), può rendere interessanti tracce di ambiente, come le room di batterie, o sui canali di ritorno effetto, per aumentare la diffusione di un riverbero ad esempio.

Inoltre, con la tecnica della compressione parallela, si possono creare particolari miscelazioni tra segnale pulito e segnale dove applicheremo il compressore FET, per aumentarne la presenza, l'RMS, o semplicemente per ridurne la gamma dinamica senza agire con forti compressioni sul segnale pulito.

Ad oggi esistono diversi modelli più o meno conosciuti, vale la pena di ricordare l' Universal Audio 1176LN Peak Limiter (riedizione aggiornata dell'analogo UREI, progettato per la prima volta nel 1968), il Drawmer 1973 Three Band FET Stereo Compressor, il Drawmer 1978 Stereo Bus FET Compressor ed il Daking Fet II Compressor.

Nella foto sottostante, l' Universal Audio 1176LN Limiting Amplifier, probabilmente il più famoso tra i compressori FET. Le riedizioni attuali (a partire dal 2000), si ispirano ai modelli UREI 1176 "D" ed "E" (reputati da molti come le migliori versioni). E' stato il primo vero limitatore di picco con tutti i circuiti allo stato solido. Esso utilizza un FET per riduzione di guadagno, in una configurazione di feedback. Quattro, sono i differenti rapporti di compressione, 4: 1, 8: 1, 12: 1, e, 20: 1. Il tempo di attacco, è regolabile da meno di 20 microsecondi a 800 microsecondi. I tempi di rilascio sono regolabili da 50 ms a 1100 ms (1.1 secondi). Due unità possono essere collegate assieme, per il funzionamento corretto in stereo (non solo dual mono). E' comune, utilizzare l' 1176 nella modalità "all-button mode" o "British mode". Questa modalità del compressore, può essere attivata, quando vengono premuti contemporaneamente tutti e quattro i pulsanti di ratio, cambiando drasticamente il comportamento stesso del compressore ed introducendo distorsione armonica.


Nella foto sottostante, il Drawmer 1973. E' un compressore FET Multibanda, con una serie di filtri crossover che suddividono il segnale audio in tre bande di frequenza differenti. Ciascun segnale separato, passa poi attraverso un proprio compressore, che viene regolato in modo indipendente. I segnali vengono poi successivamente ricombinati, offrendo la possibilità, di impostare una regolazione tra il segnale pulito (Mix) e quello processato (Wet) come nelle compressioni parallele, oppure di rendere l'intero segnale completamente processato dalla compressione. Il multibanda, risulta essere pratico in quelle situazioni di mix, dove, ad esempio, si può facilmente contenere il rimbombo delle note basse di una chitarra acustica o di un contrabbasso, lasciando inalterate le frequenze più alte.


Nella foto sottostante, il Drawmer 1978. Versione sempre stereo ed ispirato al modello 1973. in questo caso il segnale non viene splittato da filtri crossover, ma rimane intergo in un'unica banda di frequenza. Oltre ai controlli usuali di rapporto di compressione, soglia (threshold), attacco e rilascio, il 1978 è dotato di quattro interruttori, che offrono una vasta gamma di sapori di compressione, cambiandone il carattere del suono. C'è, inoltre, un controllo di saturazione variabile per aggiungere distorsione armonica sul segnale. Funzionalità ulteriori sono state aggiunte al compressore, tramite i controlli di LF (filtro passa basso) e HF (filtro passa alto).

Con una scelta di forme specifiche e frequenze selezionabili, si può estendere l'uso del compressore anche al de-essing. Anche qui, come per il modello 1973, la possibilità, di impostare una regolazione tra il segnale pulito (Mix) e quello processato (Wet).


Nella foto sottostante, il Daking FET Compressor II. Probabilmente, il compressore meno colorato rispetto ai precedenti descritti. Dotato di trasformatori Jensen in ingresso ed in uscita, offre una particolare trasparenza di segnale anche ad alti livelli di compressione. I tempi di attacco variano tra i 250 microsecondi a 64 millisecondi. Le caratteristiche di rilascio sono comprese tra 0,5 e 1,5 secondi. Differisce rispetto ad altri compressori FET per il rilascio costante dual time, in cui, il compressore rilascia più velocemente all'inizio per poi rallentare. Questo elimina efficacemente l'effetto pumping ed il respiro. A livelli alti di ingresso del segnale, potremo apprezzare una piacevole distorsione armonica adatta soprattutto ai generi rock.

Tutti i controlli rotativi sull'unità, sono di tipo switch a step, in modo da poter impostare due o più compressori esattamente allo stesso modo per ripetere le impostazioni in seguito. Un outboard di ottima qualità costruttiva, le cui caratteristiche timbriche lo rendono un compressore FET desiderabile quanto l' UREI 1176.


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